Sulle tracce dell'Arcangelo Michele

La leggenda narra che la spada di San Michele, durante la  lotta contro Satana, lasciò nel terreno una fenditura invisibile ma tuttora presente nelle viscere della terra.
Ed è a partire da questa fenditura che è stata "disegnata" una linea immaginaria che unisce in un'unica traiettoria sette luoghi, facenti parte del cosiddetto Itinerario di Gerusalemme dedicato al culto dell'Arcangelo Gabriele.

 


Si tratta di: 

Una linea retta di quattromila chilometri che unisce simbolicamente Europa ed Oriente

E' la terza volta, nel nostro cammino di viaggiatori curiosi, che ci imbattiamo nella figura dell'Arcangelo Gabriele.
Infatti, parte di questo itinerario di cui, fino a pochi mesi fa non sapevamo neppure l'esistenza, lo abbiamo percorso (ignari) negli anni guidati dal caso o, come a noi piace credere, da un destino che ci ha voluti, ogni volta in quei luoghi.

Nel 2008, con due bimbe piccole al seguito (Matilde, per il momento, era ancora lassù e forse con l'Arcangelo Michele ci stava giocando... ) abbiamo visitato Monte Sant'Angelo in Puglia.
Questa foto della cripta sotto terra è l'unico dato a conferma del nostro passaggio in quel luogo. D'altra parte,  visitare un luogo simile con una bimba di tre anni ed una di cinque ci obbligava a confrontarci con passeggini, ciucci, biberon e quant'altro e quindi, l'ultimo pensiero erano proprio le fotografie.....
Ma vi garantisco, ci siamo stati ed anche in quell'occasione, siamo riusciti ad incantare le bambine raccontando loro la storia di San Michele, il comandante dell'esercito celeste che si separò da Satana per rimanere fedele a Dio. Un angelo speciale, un Arcangelo dotato di grandi ali e di una grande spada...
Quanto basta per catalizzare l'attenzione di due bimbe piccole...



Nel 2013, questa volta con tre figlie, è stata la volta di Mont Sant Michel, in Normandia.
Un'esperienza indimenticabile sicuramente grazie anche allo spettacolo della marea.
Giocare a fare castelli di sabbia sul fondo del mare non ha prezzo.
Vedere la marea che sale rapidamente coprendo tutto e giocare a fermare l'onda in arrivo è un'esperienza che supera, a mio avviso, qualsiasi parco divertimenti.



Quest'anno, il 2014, è stata la volta della Sacra di San Michele.
Una tappa fissata all'interno di un viaggio messa lì quasi  per caso, giusto "per riempire" uno spazietto ma che, mi piace credere, ha un suo valore simbolico all'interno del nostro essere sempre in viaggio.
Oggi dunque vi portiamo alla scoperta di questo complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano: la quarta tappa dell'itinerario di Gerusalemme.


Arriviamo alla Sacra di San Michele a notte fonda. Parcheggiamo il camper nel parcheggio sottostante all'abbazia e ci addormentiamo. Piove incessantemente e domani, secondo le previsioni il tempo non migliorerà.
Non ci scoraggiamo. 
La mattina ci equipaggiamo al meglio ed iniziamo la nostra visita.
Percorriamo una stradina asfaltata all'interno di un bosco e ci imbattiamo subito nel Sepolcro dei Monaci ormai diventato un rudere.


Il luogo, complice la pioggia e la nebbia che sale dal bosco, ha un che di sinistro e pare avvolto da una velo di mistero e misticismo.
La mia mente corre subito alle immagini del celebre libro "Il nome della Rosa".
Questo posto ne ricorda i luoghi, l'atmosfera di rigore e buio di quel periodo storico.
Scopro, tempo dopo, leggendo alcune pagine informative sulla sacra di San Michele che Umberto Eco si ispirò parzialmente a questa abbazia benedettina per ambientare il suo celebre romanzo.
E mi vengono i brividi...


Accediamo tramite una scalinata alla biglietteria e nel frattempo godiamo della vista di questa imponente costruzione che tanto ci ricorda le sue "gemelle" che abbiamo visitato. 
A sinistra della scala notiamo la statua dell'arcangelo Michele, ormai, ai nostri occhi "esperti", inconfondibile per la spada che tiene in mano le sue grandi ali.




Percorriamo il ripido Scalone dei Morti




e raggiungiamo la parte alta dell'abbazia vivendo continui dèjà vu che obbligano i nostri ricordi a passare in modo rapido e continuo dall'Italia alla Normandia e viceversa.



Entriamo in Chiesa e ci facciamo trasportare dall'atmosfera mistica e contemplativa. 
Nell'aria risuonano le note di un canto gregoriano
Un sacerdote con in mano un rosario sta seduto accanto al confessionale, guarda le nostre figlie e ci sorride. 

Continuiamo a salire e scendere seguendo il percorso indicato ed ogni volta abbiamo della Sacra di San Michele una prospettiva diversa che ci toglie il respiro.





Come ultima tappa raggiungiamo la Torre della bell'Alda 


e leggendo il foglio esplicativo che la biglietteria ci ha lasciato, raccontiamo alle bambine la leggenda.
Raccontiamo loro la storia di "bell'Alda" che, per sfuggire ad alcuni soldati di ventura, si ritrovò sulla sommità di questa torre.
Disperata, decise di gettarsi nel burrone piuttosto che cadere nelle loro mani ma in suo aiuto vennero gli angeli e si salvò.
Secondo la leggenda ella decise poi di mostrare quanto accaduto ai suoi compaesani tentando un nuovo volo dalla torre.
Ma per la vanità di quel gesto ella venne punita e morì.

Lasciamo questo luogo di culto e preghiera e ripercorriamo la strada che ci riporta al camper sognando quale potrà essere la prossima tappa del nostro Itinerario di Gerusalemme.

..Dobbiamo solo decidere se dirigerci verso nord, o verso sud....

Note tecniche

Per dormire in camper: è normalmente tollerata la sosta libera presso il parcheggio sottostante l'abbazia.

L'abbazia si trova in Val di Susa, nel paese di Sant'Ambrogio, via Alla Sacra 14


Se viaggiate con bambini:




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