Un tuffo nel passato: Reggio Emilia e i ricordi dell'infanzia

La vedo e la sento come se fosse ancora adesso la nebbia dell'inverno che si infila sotto broletto ed esce sbuffando sulla piazza.

Una nebbia densa, quasi bagnata, che ti unge i capelli e che sa di lucine di Natale, quando andavi con la mamma ed il papà a guardare le vetrine in attesa - e nella speranza -  che quei regali te li portasse Gesù Bambino....



Ripercorro le strade della mia infanzia guidata da un istinto cieco che mi trasporta sull'onda dei ricordi. 

Vedo e rivedo le stesse biciclette, sento e risento gli stessi odori e sapori di una volta: una merenda con un trancio di erbazzone; una colazione con una chizza fragrante....il negozio storico della pasta fresca dove compravamo i tortelli verdi e i cappelletti...le stesse corse in Piazza San Prospero come le facevo io, la domenica mattina...ma ora sono le mie figlie a ripercorrere gli stessi miei passi...sono passati quasi quarantanni ma lei, Reggio Emilia riesce ancora ad esercitare il suo fascino incredibile su di me ...


Sfruttando l'occasione di una rimpatriata con i vecchi compagni di scuola, sono ritornata indietro nel tempo ed ho esplorato la città nella quale ho vissuto la mia infanzia. 

L'ho mostrata alle mie figlie e, grazie a loro, ho potuto osservarla ancora con occhi di bimba trasformandola, sulla scia dei ricordi, in quel meraviglioso Playground che per me è sempre stata.
Abbiamo cavalcato i leoni di San Prospero...



E poi ci siamo tuffati nella scia dello shopping del sabato percorrendo la via del centro


che conduce dritta dritta alla magnifica Piazza Prampolini.




Sede del Comune della Città


E non stiamo parlando di un comune qualsiasi...ma di un comune che ospita la sala del tricolore perchè è qui che, sul finire del 1700, nacque la bandiera italiana.



Ma il sapore della mia infanzia passa anche sotto i portici 


che però mi deludono un po' quando cerco il vecchio mercato coperto e non lo trovo più....al posto dei banchetti con le grucce appese ovunque ed gli abiti messi alla rinfusa, adesso c'è l'ordine, le luce e lo sfarzo...


Mi dispiace un po'...è lì che la mamma mi aveva comprato quei vestitini carini, l'abito per la Prima Comunione, le calze di pizzo bianche con la riga dietro...
Ma è così vanno le cose: il vecchio che cede il passo al nuovo...e non si può sempre vivere di nostalgia...

Ma la biblioteca quella invece è ancora così. Non è cambiata per quanto io ricordi...
Quanti pomeriggi con il papà passati a leggere fiabe e racconti...

E che stupore per le mie bimbe percorrere corridoi con così tanti libri...per noi che abitiamo in un paesino fa un certo effetto vedere una biblioteca così ricca!




ci gustiamo questo momento 


e riconosciamo qualcosa che ben conosciamo anche a casa nostra




Ma poi usciamo di nuovo. 
Desidero vedere il Teatro Municipale, il Romolo Valli, per riassaporare l'emozione della volta in cui andai a vedere il balletto per la prima volta...un sogno di bambina che si realizzava...


Anche in questo caso qualcosa è cambiato. Le fontane davanti all'entrata sono una sorpresa che non fa parte dei miei ricordi di bambina




e si trasformano in uno spettacolo da gustarsi all'aperto ma seduti piacevolmente in poltrona...


Esploriamo (senza poter entrare) il teatro per come ci è possibile





Ma poi veniamo colti da quella irrefrenabile voglia di giocare....la stessa che mi coglieva più di trentanni fa.
 La stessa che da sempre rapisce i bambini di tutto il mondo e li rende tutti uguali ovunque essi abitino...

Ecco allora che il Parco Cervi fa al caso nostro e soddisfa la nostra voglia di travasi


Ed il nostro desiderio scrutare l'orizzonte con  occhi attenti e vigili



La contentezza delle mie bambine mi appaga e mi rimanda ai miei momenti di contentezza vissuti qui. 

E la vedo lì quella bimba, la vedo ancora che corre e gioca spensierata anche lei nei giardini.
Poi, un giorno se ne va, se ne va per sempre, e non si volta più indietro perché lei lo sa che farebbe troppo male.

E l'unico modo che le rimane per restare ancora attaccata a quei luoghi è ritornarci in volo di notte. 
Non importa se c'è la nebbia, la  strada la conosce a memoria.

E finalmente ora dopo tanti anni l'ha ritrovata...


Note tecniche

Reggio Emilia, da sempre riconosciuta all'avanguardia per i suoi asili e per il suo sistema pedagogico conosciuto anche all'estero con il nome di Reggio Style è, a tutti gli effetti, una città visitabile e godibile con bambini.

Il centro si presta ad una visita piacevole e soprattutto istruttiva per raccontare ai bambini la storia della Bandiera italiana. Nella sede del Comune si trova infatti il Museo del Tricolore (che purtroppo noi non abbiamo vistato per motivi di tempo) e la Sala del Tricolore.
La Sala del Tricolore è visitabile ma si consiglia di verificare telefonicamente la disponibilità in quanto è spesso occupata per via dei matrimoni che vi si celebrano. 
Per informazioni dettagliate su orari e visite cliccate qui.

Prima della nostra partenza ho mostrato alle bambine un cartone animato proprio sulla nascita della bandiera che le ha aiutate a comprendere meglio la storia ed i fatti accaduti. Per chi volesse vederlo lo può trovare cliccando qui.

Non lasciate la città senza aver assaggiato un pezzo di Erbazzone, una chizza, o un il gnocco fritto. Per pranzo o cena c'è solo l'imbarazzo della scelta ma senza dubbio mi butterei sulla pasta fresca (eventualmente ripiena) che qui davvero mette in crisi chiunque abbia deciso di mettersi a dieta!


Per dormire in camper:

E' possibile sostare all'ex Foro Boario raggiungendo poi il centro con la navetta gratuita. 

Oppure (come abbiamo fatto noi) sostare in Via Cecati (ampio parcheggio in piano).
Da lì è possibile raggiungere in dieci minuti il centro a piedi oppure con una comoda navetta anche in questo caso gratuita.
































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